
Spigno Vecchio
L’Anello della Madonna della Neve
Un percorso immerso nel bosco delle pendici dei Monti Aurunci con partenza dal borgo di Spigno Saturnia Superiore tra le antiche vie della Neve e le città fantasma
Il percorso inizia da Spigno Saturnia Superiore, o Spigno Vecchio, un piccolo borgo situato nel versante più orientale del Parco dei Monti Aurunci. Si inizia a salire seguendo una strada asfaltata di montagna che fiancheggia dopo circa 2 km. La cosiddetta “città fantasma”, un agglomerato di rocce opportunamente scolpite in modo da formare ricoveri, probabilmente degli antichi pastori che abitavano i monti. Dopo circa 4 km. La strada diventa sterrata e prosegue in salita fino a raggiungere la località Biviano. Qui inizia la divertente e tecnica discesa seguendo un sentiero antico con curve e tratti abbastanza impegnativi, per gli amanti delle discese. Una deviazione a sinistra, continua la discesa verso le gole di Spigno e la Sorgente La Ripa dove è possibile scorgere ancora gli affreschi dell’antica chiesa della Madonna della Neve. In alternativa alla discesa tecnica si può ritornare percorrendo per un tratto la stessa strada al contrario.
Scheda tecnica
Lunghezza: km 12
Dislivello positivo: mt 690
Difficoltà tecnica generale: MC-BC (vedi tabella)

Affresco della Madonna della Neve
Affresco della Madonna della Neve – Datato tra l’XI e il XII secolo, restaurato nel 2007, raffigura la Madonna della Neve, a testimonianza del culto che se ne aveva nei secoli passati. Oltre ai tratti della Madonna, con l’abito decorato con cristalli di neve, è visibile l’aureola di Gesù bambino.
I Pozzi della Neve e Le antiche Vie della Neve
L’antico popolo aurunco costruiva in montagna delle strutture ipogee per la conservazione della neve e la produzione del ghiaccio.Si costruiva un enorme cavità circolare, profonda fino a 8 metri, rivestita nelle pareti con muro a secco in pietra, alternando strati di rocce più grandi con quelle più piccole, in modo da renderle impermeabili. Venivano costruite nelle zone più umide e fredde dei Monti Aurunci e si riempivano nel periodo invernale con la neve, sovrapposta a paglia o foglie fino all’imbocco del fosso che veniva poi chiuso. Si realizzava così il ghiaccio che si conservava anche nel periodo caldo. Venivano trasportati sulla costa e commercializzati soprattutto al porto di Gaeta. I primi fossi della neve che possiamo documentare risalgono alla seconda metà del XVI secolo. Esistono diverse testimonianze documentate, regolamenti, negli Statuti di Gaeta che riportano le norme sulla vendita di ghiaccio e vengono citati i pastori che garantivano la fornitura alla città di Gaeta, dal 1 maggio a tutto il mese di ottobre. Fino agli inizi del 900 i blocchi di ghiaccio venivano trasportati a valle attraverso le “vie della neve” durante la notte sul dorso dei muli.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
A.S.D. MAREMOTO
VIA VINDICIO 49
04023 FORMIA (LT)
TEL 3396687913
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