
Cosa vedere e cosa fare a Gaeta
Gaeta Medievale
L’esplorazione della città parte da Gaeta Vecchia. Il Castello Angioino Aragonese, visitabile nei weekend e nei festivi, domina la visuale. Si prosegue verso il duomo di Gaeta per ammirarne il campanile, un miscuglio di stili romanico, moresco, bizantino. Nel duomo si scende all’interno della cripta per osservarne i soffitti e la pavimentazione d’ispirazione partenopea. Tappa successiva è il Santuario dell’Annunziata, un’altra delle perle che Gaeta Medievale nasconde. Oggi si presenta a tre navate, ma in passato erano ben sette. Sulla destra dell’altare si trova una porticina che conduce alla sagrestia; da qui, poi, si prosegue alla scoperta della Cappella d’Oro, per molti anni nascosta ai fedeli nonostante la sua maestosità. Se i due luoghi di culto precedenti spiccano per la ricchezza di elementi decorativi, non si potrebbe dire lo stesso del Tempio di San Francesco. Quest’ultimo, tuttavia, resta una tappa d’obbligo per la sua posizione strategica e scenografica: posto in altura e alla fine di una lunga scalinata, offre una vista magnifica sulla parte Medievale della città e sull’intero golfo di Gaeta. Si tratta forse di uno dei migliori punti panoramici da fotografare.
Antico borgo di Elena
È l’arteria più autentica della città, ricca di connessioni con il passato cittadino da borgo marinaro. L’antica Elena (questo il nome che assunse questa parte di Gaeta per svariate decadi) richiama i visitatori perché qui si rivivono antiche tradizioni: ci sono ancora venditori ambulanti di frutta e verdura, di pesce ed edicole sacre in ogni vicolo.
A maggio, mese mariano, non è raro trovare sacerdoti che affollano i “vichi” gaetani scortati da fedeli che pregano. Forse, è proprio per questo motivo che Gaeta è conosciuta come la città delle cento chiese. In Via Indipendenza trovate altri due spot notevoli: il primo è il murales che ritrae la signora Marisella, storica fruttivendola e punto di riferimento per l’intero quartiere. Il secondo, invece, è la Casa del Pescatore, casa vacanze in uno scorcio dipinto di bianco e blu, allestita in un caratteristico vicolo gaetano.
Montagna Spaccata e trekking su Monte Orlando
Cosa vedere a Gaeta non è l’unica cosa che ci si domanda quando si giunge in questo luogo meraviglioso: le storie e le leggende sulla Montagna Spaccata sono forse ciò che attrae maggiormente i turisti a Gaeta. Non si può fare a meno di notare le impronte nella roccia lasciate dal marinaio turco miscredente. Visitate il santuario e poi datevi al trekking! Buona parte del territorio di Gaeta coincide con quello del Parco Regionale della Riviera di Ulisse, che al suo interno comprende l’oasi urbana di Monte Orlando. Per alternare, durante la vostra visita, percorsi storico artistici e sportivi, avventuratevi su Monte Orlando per ammirarne le infinite specie faunistiche e le falesie a picco sul mare. Diversi sono i sentieri: incontrerete polveriere borboniche, il mausoleo romano dedicato a Munazio Planco e vedrete Gaeta Medievale dall’alto, in uno degli scorci più suggestivi dell’intera Riviera di Ulisse.
Il mare e le spiagge
La città di Gaeta non è solo storia e cultura. Vanta un mare cristallino la cui bellezza è stata più volte insignita di premi e riconoscimenti come la bandiera blu. Ed è proprio nell’acqua azzurra e tra il verde dei parchi che si sperimentano le più divertenti esperienze. Da non perdere, la spiaggia dell’Arenauta e la Spiaggia di Serapo. Delle 7 spiagge di Gaeta, l’Arenauta (o Spiaggia dei Trecento Gradini), è tra le più suggestive: non è visibile dalla strada litoranea Flacca per via di una roccia che la protegge e, proprio per la sua riservatezza, in passato è stata meta prediletta dai naturisti. Ancora oggi, resta uno dei tratti più wild di tutto il golfo. Lunga circa 1,5 km, quella di Serapo resta forse la spiaggia più bella di Gaeta, nonché una delle più frequentate per la presenza di stabilimenti con efficienti servizi. Facilmente raggiungibile dal centro e da Gaeta medievale, giace alle pendici di Monte Orlando. Al largo, si può ammirare quello che sembrerebbe a prima vista un relitto, ma è uno scoglio che ha assunto nel corso degli anni una forma particolare assimilabile a quella di una nave.